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UNIONE DI CENTRO

COMITATO COMUNALE DI CASTEL BOLOGNESE



domenica 24 gennaio 2010

BACHECA NEGATA ALL’UDC DI CASTEL BOLOGNESE

Democraticità e pluralismo costituiscono un binomio inscindibile, fondamento di tutte le forze politiche democratiche, che se ne dicono, almeno a parole, convinte promotrici.
Spiace, perciò, a noi come credo a tutti coloro che su quei valori si è formato, quando nel passaggio dalla nobile enunciazione teorica alla prassi concreta si palesi incoerenza.
Questo sta avvenendo a Castel Bolognese: all’UdC, formazione presente in Consiglio comunale col Gruppo PdL-UdC-Lega, presente nel comune castellano con una propria sezione ed un proprio responsabile, rappresentata in tutti gli ambiti istituzionali, provinciale, regionale e nazionale, viene negato l’utilizzo di una bacheca comunale, spazio pubblico per potervi esporre le proprie considerazioni e proposte politico-amministrative.
Infatti, su richiesta prodotta ufficialmente dal responsabile comunale UdC di Castel Bolognese, Renato Cornalis, ancora in data 10 novembre 2009, la risposta fornita dall’Amministrazione comunale è stata: “al momento non ci sono bacheche disponibili”.
Ma tutti i castellani sanno bene quante bacheche comunali vi siano nella località, utilizzate dalle più disparate realtà associative che intendono rivolgersi alla cittadinanza.
Non intendiamo certo privare di tale strumento divulgativo altre realtà territoriali: riteniamo, però, che il diniego all’UdC costituisca un vulnus democratico, a cui l’Amministrazione debba porre un sollecito rimedio.


Il segretario UdC provincia di Ravenna
Giancarlo Frassineti

mercoledì 13 gennaio 2010

…? MA CHI E’ IL RESPONSABILE DELLA SICUREZZA?

Maltempo, neve e gelo, non ci siamo fatti mancare nulla nella fine dell’anno che ci ha appena lasciato. Riconoscendo l’eccezionalità degli eventi atmosferici, avvenuti nella settimana del Natale, le scuole hanno riaperto regolarmente seppur fra ghiaccio e brandelli di rami caduti.
Nonostante gli sforzi dei volontari ed i pochi mezzi messi a disposizione, i disagi e le difficoltà sono stati notevolissimi e gravi , e di tante situazioni siamo stati tutti noi protagonisti o testimoni.
Ma nostro malgrado dobbiamo sottolineare il disagio che tante famiglie castellane hanno dovuto subire per la leggerezza nell’affronto di un così grave problema.
Già dal pomeriggio di lunedì 21 i meteorologi avevano confermato quanto preannunciato da giorni; era marcato il rischio di ghiacciate, tanto che diverse Amministrazioni lungimiranti (vedi Ravenna e provincia) avevano preannunciato la chiusura delle scuole nella giornata successiva. (Castel Bolognese no?)
Pensavamo: chissà che anche il nostro Sindaco non emani ”l’attesa” l’Ordinanza?
Al tramonto comincia già a cadere pioggia ghiacciata e le strade sembrano vetrificate!
Tutti pensiamo a come fare a raggiungere scuole e luoghi di lavoro il giorno successivo.
Alla mattina la situazione è difficilissima e, non avendo ricevuto alcun avviso o comunicazione, a rischio di rompersi qualche osso ci si avvia ad accompagnare i figli a scuola e a svolgere le proprie attività. Già molti bambini erano presenti nei locali della Scuola affidati a bidelli e insegnanti.
Poi avviene l’imprevisto: ore 8.15 viene comunicata l’Ordinanza del Sindaco di chiudere le scuole. Comincia l’odissea, la ricerca telefonica dei genitori che avendo già lasciato i loro figli a scuola si avviavano ai luoghi di lavoro, sono costretti a rientrare per andare a riprenderseli.
Questo evidenzia una grande mancanza di rispetto e considerazione nei confronti delle famiglie e degli operatori che si erano già attivati ad aprire i locali scolastici per l’accoglienza mattutina.
Chiediamo, ai responsabili o al responsabile della sicurezza, se il tempo dato loro dall’arrivo dell’Ordinanza della Prefettura era così esiguo da non permettere di evitare il disagio arrecato ai castellani.
Ci auguriamo inoltre che vengano attuate tutte le procedure atte ad evitare che una situazione analoga debba verificarsi nuovamente, l’inverno è ancora molto lungo e le previsioni meteorologiche non lasciano tranquilli.
Come gruppo dell’UDC di Castel Bolognese vigileremo ed interverremo se dovessimo riscontrare inadempienze ed omissioni da parte dell’Amministrazione che creino disagi e malesseri alla comunità castellana.

domenica 3 gennaio 2010

Bentivoglio Giuseppe candidato UdC alle elezioni regionali 2010


18 dicembre 2009

Nel corso della cena di Buon Natale UdC tenutasi i giorni scorsi a Faenza, il segretario provinciale Giancarlo Frassineti ha reso noto che Giuseppe Bentivoglio, in espressione del comprensorio faentino, sarà candidato per la formazione scudo-crociata alle elezioni regionali 2010.
Bentivoglio, cinquanta anni, due figli, nativo e residente a Castel Bolognese. Diplomato Perito Commerciale, è impiegato amministrativo presso un’azienda informatica imolese. Da oltre quindici anni opera nell’associazionismo familiare cattolico, rivolto al mondo della scuola e delle politiche sociali, con incarichi a livello regionale e nazionale. E’ Componente di Commissioni ministeriali consultive come componente genitori nella scuola e della Consulta regionale di Pastorale Scolastica presso la Conferenza Episcopale dell’Emilia Romagna. Alla prima esperienza di politica attiva, è cresciuto in un ambiente familiare coinvolto nella politica: il padre Gino Bentivoglio, mancato nell’agosto scorso, fu consigliere comunale ed assessore a Castel Bolognese dal 1956 al 1975, militando nella Democrazia Cristiana.
Il candidato alla presidenza della Regione Emilia-Romagna on. Gian Luca Galletti, responsabile nazionale del Dipartimento Economico UdC, presente alla serata insieme ai consiglieri nazionali UdC Daniela Mazzoni ed Alvaro Ancisi ed al candidato sindaco per il Comune di Faenza Gilberto Bucci, ha auspicato a Bentivoglio di contribuire proficuamente con la sua candidatura alla battaglia politica dell’UdC, tesa a contrastare questo bipolarismo malato e inconcludente che non ha portato a quelle riforme strutturali di cui il Paese ed il territorio regionale ha bisogno, bipolarismo nel quale le due formazioni maggiori PdL e PD sono ostaggio rispettivamente delle due formazioni minori, radicali e populiste, Lega Nord e Italia dei Valori. L’UdC nelle elezioni regionali dell’Emilia-Romagna si presenterà in autonomia, rivolgendosi ai cittadini con una propria proposta di buon governo, al servizio del bene comune.

venerdì 1 gennaio 2010

COSA AL POSTO DEL CROCEFISSO?

15 novembre 2009
La Corte Europea dei diritti dell’uomo ha stabilito che la presenza dei crocifissi nelle aule scolastiche viola il “diritto dei genitori di educare i figli secondo le loro convinzioni” oltre a ledere la “libertà di religione degli alunni”.Questa sentenza ci offende e ci preoccupa perché nessuno può educare senza valori e questi vivono solo in società che ne riconoscono l’origine: ora, il crocifisso nei luoghi pubblici, come riconosciuto dal Consiglio di Stato nel 2006, è simbolo della storia e della cultura italiana e di conseguenza dell’identità del Paese, ed è il simbolo dei principi di eguaglianza, libertà, tolleranza e del secolarismo dello Stato.Al posto di questo simbolo ora ci viene proposto il nulla, o come ha detto il Cardinale Bertone ci viene lasciato la zucca di Halloween, un nulla che in nome di un falso rispetto di tutti (che in realtà si chiama relativismo) vuole nascondere duemila anni di storia che hanno costruito la nostra convivenza. Così facendo si neutralizzano, non solo i contenuti delle diverse posizioni culturali, ma di conseguenza, anche le relazioni umane: non si educano più persone attraverso relazioni capaci di trasmettere identità e senso, ma individui che da soli vivono in una società indifferente a qualsiasi riferimento valoriale. Alla fine di questo cammino c’è solo la sconfitta dell’uomo.La scelta della Corte Europea di bocciare la presenza del crocifisso nelle scuole è la prima conseguenza della avidità dei governanti europei, che si sono rifiutati di menzionare le radici cristiane nella Costituzione Europea e comunque, nessun crocifisso nelle aule scolastiche ha mai violato la nostra libertà religiosa, né la crescita e la libera professione delle fedi religiose.Quel simbolo è un patrimonio civile di tutti gli italiani, perché è il segno dell’identità cristiana dell’Italia e anche dell’Europa.

Renato Cornalis designato responsabile UdC di Castel Bolognese

29 ottobre 2009
Il segretario provinciale UdC di Ravenna Giancarlo Frassineti ha designato quale responsabile comunale UdC di Castel Bolognese il quarantasettenne Renato Cornalis, nativo di Bologna, residente a Castel Bolognese, artigiano pubblicitario. Cornalis, alla prima esperienza di dirigente di Partito, è stato designato dal segretario provinciale durante una riunione con i numerosi nuovi soci UdC castellani, che hanno aderito al Partito scudocrociato ritenendolo la formazione politica che meglio rappresenta l’impegno dei cattolici in politica. La campagna tesseramento all’UdC di Castel Bolognese si protrarrà sino al 31 gennaio p.v. (per informazioni è attivata la seguente e-mail: udc.castello@alice.it).
Le tematiche sulle quali si svilupperanno prioritariamente le linee di azione di Cornalis e dei suoi collaboratori nei prossimi mesi saranno la mobilità e la sicurezza del paese, lo sviluppo e la visibilità del commercio castellano, l’ottimizzazione delle risorse destinate al sistema scolastico locale. Alla riunione era presente anche il consigliere nazionale UdC Daniela Mazzoni.